Piennolo del Vesuvio, ecco come lo racconta la fondazione slow food per la Biodiversità Onlus. La buccia è spessa e resistente, la polpa soda e compatta, povera di succo, prosciugata dal sole che splende sui terreni aridi del vulcano. Si seminano in marzo-aprile e maturano tra luglio e agosto, ma l’antico procedimento di conservazione prevede che li si raccolga a grappoli interi all’inizio dell’estate per conservarli, appesi in locali con adeguata temperatura e umidità, fino all’inverno o addirittura alla primavera successiva.
Piennolo del Vesuvio: rosso, bello, saporitissimo. Tra i prodotti tipici della Campania, spicca questo tipico Pomodorino DOP. Parliamo di un pomodoro del Vesuvio che Chef e pizzaioli amano per un sapore unico e pieno. I pomodori piennolo. sono capaci di regalare, infatti, un sapore inconfondibile. Un gusto lungo mesi: partiamo dai giorni infuocati dell’estate fino ad arrivare alla primavera successiva, grazie a una particolare tecnica di conservazione, documentata sin dalla fine dell’Ottocento.
Tutti, o quasi, amano questa piccola bacca rossa. Il pomodoro del piennolo è disponibile in diverse forme di commercializzazione. Lo possiamo acquistare in fari formati: dalla passata alla “pacchetella”, naturale, oppure venduta sul classico piennolo. A prescindere dalla forma, una volta consumato, diventa fedele amico del vostro palato.
Cosa è il piennolo: un viaggio fatto di miti, leggende e sapori
Napoli, più in generale la Campania, rappresenta un territorio condito di leggende e miti antichi. Anche il piennolo del Vesuvio è protagonista di una di queste. Nella fattispecie, si narra che Lucifero, per dare origine alla città di Napoli, staccò un pezzo di paradiso.Tuttavia il gesto non passò impunito e come effetto di tale intervento, Napoli e il suo territorio, divennero aridi. Solo allora, Dio iniziò a piangere e con le sue lacrime trasformò queste terre rendendole fertili.
Anche Torre del Greco è protagonista di un racconto.In particolare, le donne, le mogli dei pescatori. Si narra, infatti che erano proprio le donne ad intrecciare e preparare le reti che servivano per la pesca. Una tecnica che applicarono ben presto al pomodorino del piennolo. Le mogli, infatti, nell’ attesa del rientro dei mariti dalla giornata di pesca, continuavano ad intrecciare i nodi delle reti del “piennolo”
Vi raccontiamo ora una ulteriore storia sul piennolo. Il vicerè del Perù, per l’incoronazione di Ferdinando IV, regalò alla corte di Napoli il pomodoro del piennolo. Il re, a quel punto, decise di farlo coltivare nel luogo più fertile posseduto: il Vesuvio. Il frutto lì non solo attecchì, ma sviluppò peculiarità organolettiche uniche, al punto da divenire Piennolo.
Dopo queste storie risulta ancor più evidente quanto i pomodorini del “piennolo” siano il prodotto più rappresentativo della nostra terra: delle perle, rosse come il fuoco del vulcano, resistenti come il suolo che la genera e intrecciate da reti di marinai.
Piennolo: perchè lo chiamiamo così?
Tornando a prima, non possiamo fare a meno di affermare che i pomodorini del piennolo del Vesuvio dimostrano che nelle leggende c’è sempre qualcosa di vero. Effettivamente, possiamo coltivare questo tipo di pomodoro esclusivamente Parco Nazionale del Vesuvio. Lo stesso nome è retaggio di usi e costumi antichi. Il Piennolo è un termine che indica una tecnica di conservazione ben precisa. Una tecnica che vedeva questi piccoli frutti dal colore rosso intenso legati a grappoli. Il termine piennolo, d’altra parte, sta ad indicare proprio “pendenti” ovvero “appesi. Solo successivamente, venivano posti in luoghi asciutti e ventilati per una conservazione ottimale e per il consumo anche invernale.
Inutile girarci intorno: stiamo parlando di uno dei prodotti più antichi e tipici dell’agricoltura Partenopea. Giusto per dare ancora più forza a questa affermazione, basta pensare alla sua rappresentazione nella scena del Presepe Napoletano.
Le caratteristiche del pomodorino del piennolo
Partiamo dal dire una cosa. Stiamo parlando di pomodorini con una buccia spessa e che non si staccano facilmente dal peduncolo. Inoltre, La buona quantitàdi zuccheri e di proteine li rendono adatti alla conservazione. Si tratta di pomodorini dalla forma tondeggiante ma con il finale appuntito, anche detti “Spungilli”.
Il Piennolo del Vesuvio DOP ha “connotati” ben distinguibili. Partiamo dal colore: rosso intenso. Poi abbiamo il cosiddetto “pizzo” (punta finale) e i fianchetti: tutti elementi ben pronunciati, in bella mostra.
Tutte caratteristiche dei pomodorini piennolo non hanno solo una mera funzione estetica. Permettono, infatti, ai pomodori del piennolo di restare lì immobile sul piennolo per l’inverno in attesa della prossima primavera. Appassire pian piano senza alcun marciume: ecco il miracolo del piennolo. E il gusto? Saporito è il primo aggettivo che ci viene in mente. Pieno, dolce con una leggera sbandata finale verso un gusto acidulo e salino (i venti che trasportano il sale marino). Merito del terreno vulcanico, del sole, dei venti e del mare: merito di un territorio eccezionale.
Piennolo del Vesuvio: un elisir di lunga vita alla portata di tutti
L’area tipica di produzione e conservazione del Pomodorino del Piennolo è il territorio del Parco Nazionale del Vesuvio. Il pomodoro, in generale, è uno degli alimenti protagonisti della famosa ed intramontabile Dieta Mediterranea. Il pomodoro, in ogni sua forma, è sempre’ indicato nelle diete ipocaloriche. Parliamo di un ortaggio ricco di sali minerali e vitamine.
Nei pomodori, all’interno della parte ricca d’acqua, troviamo potassio, fosforo, calcio, ferro, zinco, selenio. Anche la buccia è incredibilmente ricca di benefici. Fibre e potassio aiutano il nostro organismo. Combattono la ritenzione idrica, i crampi, la stanchezza muscolare. I pomodori agiscono, inoltre, come come regolatori della pressione arteriosa dando un grosso contributo. Non solo. Aiutano durante la fase digestiva con il fosforo, regalandoci un supporto ad una corretta digestione.
Anche qui, senza troppo giri di parole, possiamo tranquillamente affermare che il pomodoro rappresenta un elisir di lunga vita. La parola magica? Licopene, di cui i pomodori contengono un’altra concentrazione.. Il licopene ha una funzione duplice: quella antitumorale ed antinvecchiamento. Protegge le cellule dall’azione dei radicali liberi.
Il piennolo del Vesuvio di Casa Marrazzo
Il pomodoro piennolo, selezionato e pelato da mani esperte prima di essere trasformato in passata di pomodoro, è uno degli ingredienti più importanti della cucina mediterranea. Hai già provato la nostra passata del piennolo del Vesuvio DOP? Questa passata viene realizzata utilizzando uno dei più antichi e tipici prodotti dell’agricoltura campana: il pomodoro del Piennolo del Vesuvio DOP. Selezionato e pelato da mani esperte prima di essere trasformato in passata di pomodoro, è uno degli ingredienti più rappresentativi della cucina mediterranea.
Ti invitiamo a provare anche PiennoRè – Piennolo del Vesuvio a pacchetelle DOP.Il “Pienno Re” viene realizzato utilizzando il pomodoro del Piennolo del Vesuvio DOP coltivato con tecniche tipiche della tradizione e tagliati in quattro parti.